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aspettando il viaggio più bello

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Blauer primavera-estate 2013


sogno. sogno un viaggio lontano. con marito, ory&belfy (un po' più grandi). sogno di partire senza bagagli. sono uno zaino leggero da riempire. sogno un viaggio di quelli veri. senza itinerario e senza termini di scadenza. sogno un viaggio da fare per strada e sui treni. senza dover prendere neppure un aereo. escluso quello per arrivare a destinazione. sogno un viaggio in oriente, che il mio cuore, si sa, è rimasto giù di là. sogno un paio di sneakers ai piedi e una lonely planet con le orecchie sulle pagine. sogno il profumo di un ristorante speziato e il rumore delle stazione gremite di persone con la pelle di un colore diverso dal mio. sogno colori scintillanti e fantasie caotiche. sogno di perdermi con la mia famiglia e cambiare idea sulla prossima tappa, seduti intorno al tavolino di un caffé, mentre fuori piove acqua tropicale e calda. sogno il nostro primo viaggio insieme. nel 6021. nel frattempo ho trovato il mio parka dei desideri. pronto per accompagnarmi in quello che sarà il viaggio più bello della mia vita


ampio parka con maniche a sbuffo, coulisse in vita e dettagli di felpa, zaino di pelle soft 
e sneakers arancione fluo, tutto Blauer




Blauer primavera-estate 2013

Blauer primavera-estate 2013



una notte (con la gola in fiamme) al Met ball

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gwyneth paltrow in Valentino. sullo sfondo, il genio (Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli)


questa notte ho fatto red carpet watching come i vecchi guardano i lavori per strada. colpita dall'ennesimo virus nanesco, con la fronte congestionata e la gola in fiamme, grazie cielo per avere inventato il Met ball che almeno alle 2 del mattino instagram diventa il fantastico regno del paese delle meraviglie e di oz, di sua divinità gwyneth paltrow, di quei due maghi di Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli.

punk: chaos to couture
(questo il tema della mostra inaugurata ieri notte al metropolitan museum di new york)

gwyneth, appunto. basta, non se ne può più. mostra, per favore, un qualunque segno di cedimento nella tua perfetta esistenza. dimostraci, per pietà, di essere umana pure tu. chessò, smagliati una calza ogni tanto, allarga 'sto punto vita, sfoggia, e poi schiaccia, un brufolo oversize sul mento, fatti una scappatella con il cassiere di naturasì, dimenticati di andare a prendere moses a scuola. e sceglilo, un abito brutto, ogni tanto. dai. che quello di ieri sera è forse il più bello che io abbia mai visto. da quando sono nata.


dopo il sogno di Chiuri-Piccoli, nella mia top 3 del cuore c'è ronney mara in Givenchy Haute Couture. super moderna, giusta, definita. con un abito che mi ricorda tanto quello, divino, realizzato da Riccardo Tisci per il matrimonio di Vanessa Traina. la mia sposa preferita di sempre (dopo ieri, a pari merito con keira knightley in tutù e ballerine by Karl Lagerfeld)

ronney mara in Givenchy Haute Couture con Riccardo Tisci

al numero 3, una certezza: Sarah Jessica Parker. eccentrica con stile. che poi io adoro chi prende seriamente i temi delle feste. oh

Sarah Jessica Parker in Giles, con un cappello Philip Treacy, gioielli Fred Leighton e stivali tartan Christian Louboutin 

ancora Sarah Jessica Parker con il mio nuovo mito: lena dunham in Erdem

e ancora:


sempre loro, il simbolo della giustezza stilistica contemporanea: sofia coppola in Marc Jacobs. e Marc Jacobs in Comme des Garçons. respect


Carine Roitfeld in Givenchy con la felpa-bamby dei miei desideri


kirsten stewart bellissima in Stella McCartney.
perfetto il colore, l'idea della tuta, la linea dei pantaloni, gli intarsi di pizzo. Stella, grazie di esistere. il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore se tutti avessero nell'armadio almeno un tuo pezzo

Coco Rocha in Emanuel Ungaro by Fausto Puglisi. e a noi, Fausto Puglisi, si sa, ci piace


infine, Madonna in Givenchy Haute Couture. che dopo tom cruise nel film jack reacher dell'altra sera, ecco un nuovo spunto di riflessione: ma una gonna o un paio di pantaloni, dopo i 50, no? maledizione


Madonna in Givenchy Haute Couture con il suo fidanzato e Riccardo Tisci

sui capelli biondo platino di anne hathaway preferisco soprassedere, che mi ricorda troppo quel periodo ribelle della mia esistenza in cui, dopo anni di frustranti no di mia mamma, mi feci 24 colori in 2 mesi. per finire bionda platino anch'io. esperienze da dimenticare

cose che abbiamo fatto, o pensato, quando abbiamo ritrovato per un attimo il senso del tempo

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ory, mentre aspetta stewie per una avventurosa "salita di scale", finge di non avere una madre
 (abito Cos, calzeH&M e ballerine Naturino)


- composto una piramide di scarpe, degna della permanente del castello di rivoli. nel bidet (by belfy)

- festeggiato cocò e i suoi primi 4 anni con docce di bolle di sapone, incrostazioni di mousse al prosciutto, lancio di pizzette, torneo di inseguimento delle tarataruge  

- visto una piccola bambina molto timida correre da sola dietro a "quelli grandi", mangiare 2 gelati, chiedere di poter giocare a tennis, far finta di non avere i genitori, chiacchierare con sconosciuti e accorgersi, così, di quanto tempo sia già passato (ory)

- A/R verso il mare per toccare la sabbia e capire che, niente, la toile de jouy è una passione di famiglia. come Valentino. e Giambattista Valli

- vestirsi uguali noi 3. che quando non avevo figli, guardavo quelli degli altri vestiti uguali e mi chiedevo come fosse anche solo permesso dalla legge. e oggi, mi ci vesto pure io, uguale a loro. è che nella vita, finché non ci si ritrova in una situazione, davvero non si sa mai. bisognerebbe sempre ricordarselo. o quanto meno, scriverselo su un foglietto giallo da attaccare allo specchio del bagno

- festeggiato, finalmente, sibilla2. la nostra nuova micro amica del cuore

- trovato un bar, vicino a casa, con un piccolo tavolino pieno di pennarelli e quaderni da colorare. per bambini. tipo che loro disegnano e noi si riesce, per una volta, a mangiare qualcosa senza assalti né arrampicate sulla gamba. e subito dopo, pensato, a quanto basterebbe poco per rendere la vita dei genitori un pochino più semplice

- preso l'abitudine di fare prima colazione e merenda, insieme nel letto

- pensato a Ottavio Missoni e a come certe persone lascino un segno. e quando se ne vanno. il pensiero va a loro. perché il vuoto si sente. anche se non erano amici nostri. il talento manca. troppo

- notato come belfy sia attratta dai polpacci. miei e di chiunque altro. se ne vede uno, ci si attacca

- affrontato l'influenza peggiore degli ultimi 30 anni. con tanto di antibiotici. che per noi, in fondo, è un po' un'onta (che poi, gli antibiotici sono peggio di 6 vodka tonic a stomaco vuoto. lo sapevate?)

- deciso quale sarà il mio regalo di compleanno: una camicia bianca e una camicia azzurra. classiche

- cominciato a seguire su instagram privategg. con massimo godimento

- immaginato il nostro primo bagno con il costume intero

- quasi finito di leggere un libro

- cantato fra martino a squarcia gola e ballato keisha per un intero pomeriggio

- indossato un abito giallo di Stella McCartney sotto la tempesta. solo per stare con marito

- ricordato com'era bello, in fondo, il mondo senza iPhone, iPad, wi-fi e tutto il resto


perché è stato bello, dopo il primo shock iniziale, passare questi 4 giorni senza connessione internet 
e ritrovare, anche solo per un po', il senso del tempo


ory, belfy, una briosche, il tavolino con album e pennarelli. una mamma e un papà felici
(giacca Baby Dior, leggings e sneakers H&M)

A/R torino-albenga. ory&moi vestite uguali
(pull di cashmere, Adisco Onlus by Cashmere Instinct for happy kids, collana con cristalli, Tataborello)

ory, dopo aver raccolto un ranuncolo, aspetta di veder passare un pullman
(ory indossa un pull di cashmere, Adisco Onlus by Cashmere Instinct, il cui ricavato della vendita va in beneficenza all'associazione Adisco). anche belfy e mamma ne hanno uno uguale. pure in verde. e in turchese e in arancione. ecco

benvenuta, adorata Sibilla2

prima colazione per 2

merenda per 2

tipe da bar

composizione di scarpe (Stella McCartney, Salvatore Ferragamo, Voile Blanche) by belfy


run, ory run
dietro ai bambini grandi
(abito Cos)


belfy, solitaria esploratrice di interni. mentre tutti gli altri giocano
(abito Cos)


voi, che un giorno sarete mamme, dovete leggere questo post. e ricordarvi di keira knightley

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intanto non potrete sicuramente più vestirvi tipo così. come keira knightley il giorno del suo matrimonio.
- mai sposa fu più bella (Vanessa Traina, a parte). in Chanel -

a voi, che ancora non siete mamme, ma lo sarete. lo volete. lo state per diventare.
a voi che ancora non sapete

sappiatelo, quindi, perché secondo me è meglio sapere prima. i figli cambiano la vita. eccome se la cambiano. niente sarà più uguale a prima. e bla bla bla. ma ci sono alcune cose, di fondamentale importanza, che voi dovete conoscere. per scegliere, consapevolmente, che ne sarà del vostro futuro.

ecco.

1) perdita della privacy in bagno
appunto, non scherzo. abituatevi pure all'idea di dimenticare il concetto di privacy. ovunque. pure in bagno. quello che fino a oggi è stato il vostro rifugio, la vostra biblioteca, il vostro spazio umano invalicabile, il pensatoio per eccellenza, da domani diventerà una piazzetta, luogo di incontri per under 1 metro. la porta non la chiuderete mai più. la chiave fate pure che buttarla. scordatevi una doccia en solitaire, una bagno in santa pace senza nessuno che ci immerga le mani fino ai gomiti, vi tiri i capelli, vi spruzzi, vi ci butti dentro l'ipad. voi non farete mai più una pipì da sole. quasi sempre la farete con qualcuno che vi fissa, vi salta in braccio, vi tira una manica, getta nel water un panino di legno mentre voi tirate l'acqua. voi non starete mai più in bagno da sole. consideratelo

2) mancanza totale di informazioni dal mondo
e, conseguente, accettazione di una nuova dimensione di ignoranza assoluta. topo gigio è il nuovo capo del governo? Coco Chanel è resuscitata e sfilerà a milano dopo Jil Sander by Jil Sander? chris martin è scappato con selena gomez? Valentino Garavani ha comprato il cesena calcio? Karl Lagerfeld e charlotte casiraghi hanno lanciato una linea low cost di abiti di alta moda per casalinghe? benedetta parodi è un uomo e fa outing? in svizzera hanno trovato il mare? anche fosse, tutto questo voi non lo saprete mai, perché voi, care future forse-mamme, dal giorno in cui uscirete dall'ospedale con il pargolo tra le braccia, non guarderete mai più un telegiornale. figuratevi se riuscirete a leggere un giornale. al limite una news al volo su google news dall'iphone. ma tanto poi ci sarà sempre qualcuno che vi soffierà il cellulare dalle mani per gettarlo nel water (vedere punto 1). vi mancherà mentana, vi mancherà maria luisa busi. vi mancherà pure giorgino. non ce la farete mai più, neppure con il tg2, perché nelle fasce orarie dei telegiornali, voi avrete da fare il bagnetto, la vestizione, la pappa, il ruttino. e poi c'è il pingu show. il tg è roba per gente senza figli. valutatelo

3) privazione a tempo indeterminato dell'utilizzo di tavolo, posate, piatti e sedia durante i pasti
perché voi, se mai mangerete, mangerete sempre in piedi, sedute per terra, in bagno mentre fate la pipì con qualcuno che vi tira per una manica (vedere punto 1), in macchina mentre guidate. e sempre con le mani. perderete l'uso delle posate. dimenticandovi perché è stato inventato il coltello. voi, quando sarete fortunate, mangerete, in piedi, di fronte al frigo, con l'anta aperta. senza masticare. perché la masticazione è un concetto condivisibile soltanto con chi non ha figli. con chi ha tempo. cioè, non fa per voi. rifletteteci

4) abbandono del controllo dell'autoradio 
scordate le frequenze delle vostre radio preferite. mettete pure una pietra sopra alle hit di latte e miele da cantare a squarciagola. alle selezioni impeccabili di fantastica. alle risate con il dj angelo e alle lunghe chiacchierate virtuali con linus di radio dj. disinstallate pure la funzione che trova le vostre frequenze preferite appena cambiate città. tutto ciò che ascolterete d'ora in poi, saranno fra martino, pinocchio, le tagliatelle di nonna pina, una casetta in canadà, torero camomillo. fino alla nausea. ricordatevelo

5) impossibilità di ammalarsi
e nel caso fortuito in cui vi doveste ammalare, nonostante i mattinieri frullati di goji-chia-mela-limone-pompelmo rosa-zenzero, lo yogi tea della sera e un'alimentazione a prova di sars, voi non potrete curarvi, né riposarvi (come me in questo momento). voi resterete sempre in piedi e attive come se nulla fosse. anche con 40 di febbre, voi cambierete pannolini, leggerete la storia di mamma oca e del compleanno di leoncina, farete la spesa, taglierete fragole, farete torri di legno e metterete in fila indiana tutti i peluche in ordine di colore. ah, e farete pure i bagnetti. e vi schizzeranno, anche quando avrete i brividi e sarete raggomitolate in 36 sciarpe peruviane. vi schizzeranno, sempre e comunque. mettetelo in conto

5) ma soprattutto non vi vestirete mai più così
tipo keira knightley:

in blu, di tulle e taffettà 

di pizzo, vaporoso, fino ai piedi


con un abito di Valentino 

color nude 



in Balenciaga




di bianco



di seta cangiante


in lungo, di velluto


con il vestito dei sogni di ogni donna. verde smeraldo
(in orgoglio e pregiudizio)


con un golf speciale e un colletto irresistibile

con l'abito da sposa più bello del mondo (Karl Lagerfeld)
lei, infatti, non ha ancora figli 


con un abito da sposa che, in fondo, è un tutù (+ ballerine e coroncina)
lei, infatti, non ha ancora figli parte II






altro che casual friday

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belfy scopre (e unge) Giambattista Valli



siamo chiusi per malattia

(da 2 settimane in balia della mostro-influenza)

anche se, nei sogni 
(tra le 12 a.m e le 2 a. m., unico momento in cui la bronchite ci dà tregua) 
il casual friday di oggi sarebbe così

(abito con maniche a campana e bordi decorati con pietre doppiate di tulle, Giambattista Valli. pull di cashmere, Adisco Onlus. jeans skinny, J Brand, sneakers Converse All Star. 
collana "India" con cristalli, Tataborello. occhiali Ray-Ban. 
per ory&belfy: pull di cashmere, Adisco Onlus. jeans skinny, H&M. scarpe Pepé)


con il sole


eddaje, belfy, molla 

ecco, così, va meglio 
oh, se solo non avessi ancora la bronchite, potrei svolazzare in queste maniche così irresistibili 

lo, sapevo, tu sei mia figlia. buon sangue non mente. tu, belfy del mio cuore, lo stai abbracciando.
tu, Giambattista Valli, già lo ami. la genetica non è un'opinione
gioie di una mamma

noi 4 felici. Giambattista, belfy, la bronchite e io


a chi lascio il Giambattista? e la bronchite?



super love = ory&belfy&GBV

il lancio della palla al Giambattista Valli



sento che sto per avere una ricaduta

avrei potuto regalare a marito la gonna di suède di Saint Laurent per il suo compleanno. poi mi sono ricordata di essere una bella persona

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Saint Laurent primavera-estate 2013
lei, la gonna di suède lunga con le frange

sì, certo. avrei potuto cedere. farmi sedurre. il tempo di un click. sarebbe bastato. e a vivere con noi, adesso, ci sarebbe anche lei. la gonna di suède lunga fino alle caviglie. abbottonata davanti. una cascata di frange sul fondo. fu un colpo di fulmine, qualche mese fa, sulle passerelle. è diventato un sogno. saremmo state felici, lei e io. ci saremmo amate tutta la vita, come le migliori coppie. quelle che, va bene, ogni tanto si allontanano, a volte si dimenticano. ma poi si ritrovano sempre. come cantava venditti certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. o ancora come saggiamente suggeriva de gregori due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarli mai

lei e io, una gran coppia

tu e io, un amore mancato per un soffio
Saint Laurent primavera-estate 2013

avrei pure potuto pensare a quel caftano rosa fluo, che è uno dei miei colori, che sarebbe stato così me quest'estate. che mi sarei sentita un po' come mi pare. a volte rock, a volte peace, molto spesso love. comunque giusta. a mio agio. in casa, in giardino, sul lungomare, a new york. facciamo pure a bra

a new york, a bra, sul lungomare, sul divano di casa
fa lo stesso
Saint Laurent primavera-estate 2013

ma anche quell'abitino animalier avrebbe fatto al caso mio, che in fondo, io, Bianca Jagger non l'ho mai dimenticata. resta lei, la mia Jagger del cuore. non c'è storia


eravamo Bianca, ory&belfy e io
in un'altra vita
Saint Laurent primavera-estate 2013

oppure che so, avrei potuto optare per la sicilia e tutta la sua storia, che un viaggio val sempre la pena, anche se si attraversano solo 2 metri di seta. appunto, avrei potuto scegliere i pupi siciliani. e quella a gonna, a ruota, svolazzante, leggera ma carica di storia di Dolce&Gabbana. in fondo qui si tratta di acquisto culturale, no? mica di shopping fine a se stesso. no

comprendere la storia significa comprendere il senso della vita
questo sì che sarebbe stato un acquisto molto giustificato
Dolce&Gabbana primavera-estate 2013

e ci saremmo divertiti insieme. carlo magno, i suoi paladini, i profumi della sicilia e io. e ory&belfy avrebbero imparato un sacco di cose, sulla culla della civiltà. l'avrei fatto per loro, in fondo. sì

una questione culturale di primaria importanza
Dolce&Gabbana primavera-estate 2013





oppure, mi sarei potuta buttare sul pizzo o sulle stampe a fiori con inserti di pizzo che, lo confesso, ho perso la testa appena ho guardato quell'abito. perché non ha sfilato, perché?

stampa a rose con inserti di pizzo
la causa della mia momentanea perdita di testa
Dolce&Gabbana primavera-estate 2013

tubino di pizzo. azzurro carta da zucchero (provato)
ooooohhhhh



avrei potuto, insomma, fare almeno una di queste magnetiche follie. e invece no, invece della tecnica compra-su-mytheresa-la-gonna-di-suède-di-Saint-Laurent-e-festeggia-marito-con-un-party-western-a-sorpresa, ho optato per l'opzione io-sono-una-bella-persona

e per il compleanno di marito, lo scorso week end gli ho regalato 2 notti nel suo luogo del cuore. il boscareto resort a serralunga d'alba. meraviglioso rifugio langarolo-tech dove abbiamo quasi dimenticato di avere due figlie, dormendo fino alle 10 del mattino, facendo prima colazione di fronte a colline infinite popolate da vigne, perdendoci tra massaggi poetici e celestiali tempura di fiori d'acacia. che ancora oggi io non me lo levo dalla testa. quel gelato fresco, appena mantecato, alla stracciatella. il paradiso esiste. a serralunga d'alba


a room with a view
camera 20.4
il boscareto resort


e mangiamocela una cosa ogni tanto





sorprese speciali
grazie, vale!


il ristorante la rei
giubilo dei sensi




valentina=il cuore, l'anima, la voce, l'ironia, e gli occhi blu del boscareto
anche nota come la madonna di serralunga
MDNA

i sogni si avverano insieme - io ci sarò e tu? (come vorrei che davvero ci foste tutti voi che mi state leggendo adesso)

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Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, indossa una delle collane che saranno battute all'asta durante
la serata di gala di giovedì 23 maggio a palazzo madama a torino
tutto, e ripeto tutto, il ricavato della serata sarà devoluto al nuovo reparto
di oncoematologia pediatrica dell'ospedale infantile regina margherita di torino
lo stesso ospedale dove sono nate ory&belfy e dove sono stati donati entrambi i loro cordoni ombelicali

il costo di un biglietto per la serata di gala è di 120 euro

io ci sarò e tu?


a volte accadono cose che non ci aspettiamo. che cambiano tutto, ogni pensiero, ogni minuto, ogni mattina, ogni gesto, ogni volta che chiudiamo gli occhi e poi li riapriamo. a volte la vita è strana. non è proprio come l'avevamo immaginata. a volte sembra che il senso si dimentichi qual è la sua essenza. a tutti noi è capitato, a volte, di non comprendere. in alcun modo. a volte succede qualcosa di talmente inaspettato da non riuscire neppure a raccontarlo. a volte capita di non trovare un solo motivo che abbia senso. neppure un piccolo, microscopico briciolo di senso

a volte, i bambini si ammalano. si ammalano per davvero

io ho 2 figlie e fino a oggi sono stata fortunata. e domani? domani chi lo sa. penso a quelle mamme che sono fatte esattamente come me, che hanno figli che potrebbero essere ory&belfy. esattamente come ory&belfy. che ora non giocano più come prima. penso a loro, a quelle famiglie distrutte, devastate da malattie terribili come tumori e leucemie. non riesco a pensare a come si possa affrontare un dolore tale, forse il peggiore di tutta una vita. chiunque abbia un figlio se ne rende conto. forse anche chi non li ha

un bambino che si ammala è un cuore che si spezza. il suo, quello della sua mamma e del suo papà. quello dei suoi nonni, dei suoi fratelli e delle sue sorelle. quello di tutta la sua famiglia. dei suoi amici, delle sue maestre. quello di ory e di belfy. il mio. il vostro


oggi il 75% dei bambini malati di leucemia e tumore guarisce. è un risultato incredibile ai miei occhi, ma mi hanno spiegato che il cammino per raggiungere questo risultato spesso dura anni, in media da 1 a 2. la malattia e le cure costituiscono un faticoso momento di rottura nella vita di un bambino e della sua famiglia, le ospedalizzazioni sono lunghe e i trattamenti spesso aggressivi.

per questo è necessario avere spazi di cura adeguati che tengano presente che si tratta di pazienti davvero speciali: neonati, bambini, adolescenti. spazi che possano distrarre anche solo per qualche minuto il pensiero. a volte basta una freccia, un colore che ricorda il mare e un altro che racconta il sahara. un disegno


a volte basta poco per cambiare le cose. io voglio fare parte di quel poco. e, se potessi avere una bacchetta magica, vorrei che ne faceste parte tutti voi che mi state leggendo in questo momento

ecco perché il nuovo reparto di oncoematologia pediatrica dell'ospedale infantile regina margherita di torino realizzato da Adisco Piemonte, che sarà inaugurato giovedì mattina, mi riempie il cuore di gioia

ecco perché, la serata di giovedì 23 maggio a palazzo madama per me è così speciale. una serata di collane, sogni, progetti da realizzare. a favore del reparto di oncoematologia pediatrica dell'ospedale infantile regina margherita di torino. lo stesso in cui sono nate ory&belfy

si mangerà, si chiacchiererà, si sorriderà anche. ci saranno collane meravigliose realizzate da Maria Teresa Lavazza e Rosetta di Pressa che verranno battute all'asta da Christie's. ci saranno ritratti speciali a opera di Giovanni Gastel davanti ai quali incantarsi

ci sarò io. e spero tanto che ci sarete anche voi. davvero lo spero con tutto il cuore. mi leggete da mesi ormai e mi avete tenuto compagnia in così tanti momenti diversi nella mia nuova vita da mamma. ecco, appunto. spero che mi terrete compagnia anche giovedì sera

io ci sarò, perché come mi ha insegnato una persona magica i sogni si avverano insieme. quella persona si chiama Maria Teresa Lavazza ed è il presidente di Adisco Piemonte, che, insieme a tante altre persone magiche, ha reso possibile tutto quello che ho cercato di raccontarvi in questo post

io ci sarò (overdressed, ovviamente)
 e tu?


per info, ma soprattutto per comprare i biglietti per la serata di gala al costo di 120 euro l'uno 
(il cui ricavato sarà INTERAMENTE devoluto ad Adisco Piemonte per i bambini malati di tumore e leucemia dell'ospedale pediatrico regina margherita di torino) 

contattare:
 chiara massimello (chiaramassimello@gmail.com - 347 22 11541)

ore 20.15
giovedì 23 maggio 2013 
a palazzo madama a torino

io ci sarò e tu?


l'invito alla serata di gala di giovedì 23 maggio
io ci sarò e tu?



Candela Novembre indossa una delle collane che saranno battute all'asta giovedì 23 maggio (dopodomani)
a palazzo madama a torino

un'immagine del nuovo day hospital progettato dall'architetto Sabra Miroglio e realizzato dall'impresa Tielle Impianti


i disegni dei bambini malati di leucemia e tumore dell'Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
lo stesso dove sono nate ory&belfy

ancora una volta l'uomo vero, secondo me

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Givenchy by Riccardo Tisci primavera-estate 2013


sottotitolo:
(è che non si smette mai di imparare, sulla genetica maschile)


- si veste male (tipo: residuati bellici modello Levi's 501 scoloriti e usurati da decenni di utilizzo, maglioni di tonalità che vanno dal grigio topo al marrone tristezza, passando per il blu, un classico che non tramonta mai, qui rieditato in versione buchi sui gomiti, toppe e pallini)

- confonde il giorno del tuo compleanno con quello di sua sorella. o di sua mamma. o con il numero civico di casa

- sbaglia tutti i regali, a meno che non sia pilotato

- si fa la doccia tutte le mattine, solo perché obbligato

- si addormenta davanti alla tv

- odia Martin Margiela e tutto ciò che riguarda gli stilisti belgi. perché all'uomo vero piacciono solo Versace e Dolce&Gabbana. alle volte Armani, perché gli ricorda la mamma. che lei sì che ha stile

- ha il coraggio di mangiare cose tipo i tortellini alla panna

- pensa che sia molto grave perdere al fantacalcio. infatti, quando capita (quasi sempre) è di cattivo umore per giorni

- non cambia pannolini né si alza di notte quando i bambini piangono (lui non sente)

- non fa mai le analisi del sangue (già detto)

- non usa mac, ma solo pc

- ha i capelli disordinati

- dimentica sempre gli occhiali da sole. anche in gita sul ghiacciaio

- è innamorato di scarlett johanson o blake lively. keira knightley la trova secca e prognata

- si butta in imprese sportive funanboliche e poi si fa sempre male

- quando si ammala sembra che si sia ammalato solo lui e che il mondo stia per finire

- ride a battute che non fanno ridere

- non ascolta mai gli altri (soprattutto sua moglie) e pensa spesso di avere ragione

- non sa chi sia Hedi Slimane

- non sente la sveglia

- beve come un alpino e mangia malissimo (nel senso di qualità del cibo scelto. predilige le salsicce, la cipolla in soffritto e i saltimbocca alla romana)

- quando guarda il gladiatore si identifica

- compra birra come fosse pane

- si mette le dita nel naso ai semafori

- usa il "gli" al posto del "le" quando parla al femminile

- l'unico termine di settore modaiolo che conosce è décolletées. infatti detesta le ballerine

- è in ritardo

- non conosce l'utilizzo dell'ombrello né quello degli stivali da pioggia

- si annoia su facebook

- non si ricorda mai san valentino, la festa della mamma, la festa della donna

- però si ricorda sempre bene di chiedere "cosa mangiamo 'stasera?" alle 7 del mattino

- ha il portafoglio vecchio

- è distratto

- non chiede indicazioni e si perde sempre

- non sa aprire i passeggini a ombrello

- nuota solo a stile libero. rana è per le donne

- russa

- lascia in giro bottiglie/tubetti del dentifricio/contenitori sempre aperti

- pensa di aver perso le chiavi di casa o il telefono ogni volta che esce di casa

- fosse per lui si sposerebbe a 92 anni

- non chiacchiera al telefono. spesso, neppure a tavola

- e quando è in viaggio con amici o colleghi telefona di nascosto a moglie e figli perché si vergogna a far capire che è gentile con la sua famiglia. non è chic, secondo lui

- non ha giacche veramente invernali

- non capisce il talento di Riccardo Tisci per Givenchy. preferisce Intimissimi



ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale
(che ti riconosci?)




ancora lei, la magica Vanessa Traina con il mistico abito da sposa realizzato per lei da Riccardo Tisci

magica magica Vanessa





casual friday - it's my birthday (tomorrow) !!!

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b-day mama


come mi vestirei oggi se non abitassi con gli alieni


(abito con stampa acquerello, Giambattista Valli. 
décolletées di suède, Miu Miu. collana con cristalli e frange, Tataborello)


quasi 25 maggio 2013
buon compleanno a me
36 e sentirli tutti

è quasi il mio compleanno, 
son così felice oggi-i-i-i-i
è quasi li mio compleanno
son così felice, felice, felice-e-e-e






sguardo di mamma orgogliosa di poter festeggiare 36 anni, perché sopravvissuta a 3 anni di ory&belft

urca, che vento

Giambattista, un compleanno con te vale come una vita con un re




questi primi, leggeri, 36 anni

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chiara, sofia, alice, io, elisa, margherita
amiche belle
25-5-2013
questi primi, leggeri, indimenticabili 36 anni



36 anni vogliono dire un sacco di cose. la più importante certezza che i miei 36 anni mi hanno regalato è la necessità di non avere più tempo da perdere per fare cose che non ho voglia di fare. la diplomazia del caso, le ipocrisie relazionali, i giri di pensieri e parole, li si lascia agli altri. concetto, questo, strettamente collegato a un'altra conquista di questi primi 36 anni: la perdita a tempo indeterminato di filtri sociali durante le conversazioni. io ora dico tutto quello che penso. con sincerità. un vestito ti sta male. te lo dico. un lavoro non mi convince. te lo dico. non mi piace come mi hai risposto. te lo dico. perché a 36 anni ho scoperto che la sincerità non sarà convenzionale, ma funziona. a lungo termine. anche quando è brusca

a 36 anni ho capito che le amiche si dividono in 2 categorie, quelle che ci sono da sempre, con cui si continua a condividere una grande storia che col tempo, poi, sono cambiate, magari in modo diverso da noi, ma restano sempre loro. le amiche. quelle che ci si racconta i segreti, ci si abbraccia, ci si consola, ci si guarda negli occhi e si trova casa. poi ci sono le amiche nuove, quelle scelte per strada, perché ci somigliano, ci piacciono, ci divertono, ci capiscono. e anche con loro si trova una piccola stanza da arredare insieme, che diventa presto un altro pezzettino di casa. e la casa è più importante di quanto immaginassi. dove tutto ha inizio, alla fine si torna. l'ho capito, sempre, a 36 anni. momento in cui mi sono guardata dietro e ho pensato che sono felice così. che invecchiare è bello perché le esperienze sono un bagaglio prezioso e necessario per comprendere noi stessi.

a 36 anni ho realizzato l'importanza della parola "no". e ho imparato a dirla tutte le volte che mi va. é stato allora che la mia vita è cambiata. come in una favola. ma soprattutto a 36 anni ho imparato a ridere quando apro il regalo di marito per il mio compleanno e, invece di una camicia sartoriale o di un paio di Pigalle di Louboutin color crema, ci trovo una pedana per raffreddare la ventola del computer. io, ora, a 36 anni ci rido su. buon compleanno a me. e buon compleanno a voi, meravigliosi compagni di vita, che avete reso questi miei primi 36 anni indimenticabili



discovering the perfect gift, thanks to chiara e alice


prova regalo 1

ah, come si vestono bene le mie amiche di milano
a sinistra, un'amica quasi di milano
(slang da terza età comprensibile solo dai presenti. me ne scuso con i lettori)

Yves Saint Laurent, Charlotte Olympia, Giorgio Armani, Stella McCartney, N°21
guess who


felicità è avere 36 anni e imparare a dire no, continuando a ballare
(special bday outfit: tuta Giorgio Armani, pull Ballantyne, collana Tataborello, bracciale Cirio Torino,
rossetto Chanel)

friends and cake
benedetta, sofia, chiara (la mamma di stewie con la gonna vintage di Pucci), io, chiara, alice,
la mio torta del cuore (la meringata di Ghigo)


the day after
belfy and I
(nella mia mano, a sinistra, il piede di belfy)


photos by the most beautiful photographer in the world: a gipsy in the kitchen

la mia sicuramente sarà macchiata

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non so ancora, se sarà classica, oppure diversa. con dettagli balloon, maniche 3/4. senza collo, 
con il collo. con un piccolo colletto. larga, enorme, come fosse rubata dall'armadio di lui (cosa che faccio fin troppo spesso). oppure slim, dal taglio dritto, che non segna la vita, però. 
magari con qualche piccolo plissé davanti. anzi, no, troppo romanticismo. 
sicuramente la mia sarà macchiata. 
di fragole o mollica di pane. 
è che ancora non mi passa quella voglia di camicia bianca
consigli?







la grande, grandissima, verità su Gwyneth Paltrow e sulle sue gambe e su chris martin e su tutto il resto

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Gwyneth com'era prima. prima di incontrare Tracy Anderson



va bene, ne sono ossessionata, è vero. è che non me ne faccio una ragione. no. non è possibile che una sola persona possa essere così bionda, alta, magra, sposata con chris martin, con 2 figli (maschio e femmina belli come il sole) che si chiamano apple e moses, con un guardaroba che come lui nessuno mai. e sa pure cucinare. a ha un blog che me lo sogno la notte. e fa detox 2 volte all'anno. a volte, 3. si fa seguire dal dottor Junger. e le gambe? quelle maledettissime gambe lunghe e affusolate, ma piene di muscoli? ha pure i denti bianchi, l'infingarda. e come sta bene lei con le T-shirt a righe, forse neppure Mademoiselle Coco. forse.

ah, e abita a londra. e non lavora. anzi, lavora solo quando le va. tutti però la vogliono. e ora è stata pure eletta la donna più bella del mondo. a 40 anni. scusa, cara, ma le rughe? dove le hai messe le rughe? e canta pure. dico, è anche intonata. e non mi levo dalla testa quelle maledettissime gambe. per diamine. ochei, è vero, ne sono ossessionata. e ci credo, dico io.

come fa? come fa? come fa? come fa a essere perfetta? o quasi perfetta, è uguale. concetto che rapportato alla mia imperfezione cronica mi lascia quanto meno sbacalita. come fa, dunque, la Gwyneth a portarsi in giro delle gambe così (e chris martin) a 40 anni suonati? come fa?

ora lo so, come fa. e ve lo spiego. già lo sapete che qualche settimana fa, stesa dalla mostro-influenza, tra un delirio e un'apnea bronchiale, avevo deciso di dare una svolta gwynesca alla mia vita, ordinando i dvd metamorphis di Tracy Anderson, la mitica personal trainer, orami socia (e ci credo), di Gwyneth Paltrow. ciao culotte de cheval.

ecco, questa mattina ho cominciato. appunto. ho cominciato e sono viva per miracolo. altro che 2 gravidanze in 2 anni. altro che 1 anno e mezzo con belfy che devasterebbe pure iron man. la gwyneth per avere quelle gambe lì si ammazza di fatica. la gwyneth 6 giorni su 7 quasi muore per 2 ore di seguito con quella delinquente di Tracy Anderson.

ci credo, io, che ha il corpo di una 20enne e la pelle di pesca di una 2enne. e ci mancherebbe pure altro, dico io. con quello che fa. praticamente mangia come un lattante all'inizio dello svezzamento e poi si allena con un generale austro-ungarico travestito da barbie coi boccoli e i leggings animalier, ogni giorno per 2 ore. d u e o r e. voi non potete neppure immaginare cosa ho visto io 'sta mattina. altro che sorci verdi. cose che voi umani neppure immaginate.

intanto mi sono alzata alle 6.45 per non soccombere sotto le urla mattutine delle creature (mammaaaaa, latteeeeee. mammaaaa, scappa pipììì, eeeeeeeeeeeeee), poi, mi sono infilata leggings+canotta e come una vera casalinga anni 80 ho inserito un dvd bianco e rosa nel mio videoregistratore vintage. solo che al posto di jane fonda c'era tracy anderson. maledizione a lei. ecco a voi, 30 minuti di salti, balzi, balzelloni, coreografie che neppure michael jackson dei tempi d'oro. una tragedia. io, casalinga anni 80, gocciolante di sudore, saltellante tra i giocattoli di ory&belfy come in una gincana di paese ho maledetto per 29 minuti (dal 29esimo al 30esimo minuto, invece, sono morta) il mio ultimo lampo di genio: comprare il dvd metamorphosis di Tracy Anderson. tutto qui? no, grazie. finita la mezz'ora assassina di cardio dove credo, utopisticamente, di avere azzeccato 1, al massimo 2, passi. ecco lì, pronta davanti ai miei occhi increduli e iniettati di sangue per la fatica, la mezz'ora di esercizi. obiettivo: trasmormarsi (da qui il nome dei dvd, metamorphosis) in Elle McPherson, o per chi si accontenta come me, nella Gwyneth.

e va beh, ho pensato, almeno mi riposo, ora che ci sono gli esercizi sul tappetino. macché. ripetizioni da 6 milioni l'una di addominali (in 765.908.342.000 versioni), poi esercizi con miseri pesini da 1 kg che alla fine avevo le braccia in fiamme, color rosso Valentino, e ho bigiato almeno metà della "questione braccia". dulcis in fundo: le gambe e i glutei. a 4 zampe: la luna nera. infinite serie di mostro-esercizi che avrebbero steso pure il cambione spaziale di body building. alla 70esima alzata di coscia io ero ridotta a un lago di me stessa, tracy, in video, pareva appena uscita dall'estetista. finita la moria ginnica, mi sono sentita una miracolata a essere ancora qui, tra noi. con voi. e pensare che faccio asthanga yoga 4 volte la settimana, corro, gestisco ory&belfy e mi sono pure laureata. e pensare che questo non è altro che il primo passo verso la mia metamorfosi gwynesca, il primo dvd, insomma, il livello principianti, quello per anziani in riabilitazione. non oso immaginare il resto. il ciclo per trasformare il proprio corpo dura, infatti, 90 lunghissimi giorni. chi sopravvive, avrà gambe da passerella. la questione è sopravvivere, appunto. certo la promessa è allettante: cominci come la sora lella, ti ritrovi come Gwyneth Paltrow. crediamoci. ma soprattutto: a, Gwyheth, e te credo che c'hai quelle gambe lì? ci mancherebbe pure. ci mancherebbe. eh, per diamine.

Gwyneth Paltrow dopo Tracy Anderson
(e ce credo che ti sei sposata Chris Martin)
con quelle gambe lì
ci mancherebbe pure. ci mancherebbe



giro del mondo immaginario. con tappa stellare a shanghai

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a parigi. perché mi manca da troppo tempo. troppi anni. poi a berlino, ancora una volta, con marito. e a istanbul, a cui sono vicina più che mai, che è la città più bella del mondo. in patagonia, sui ghiacciai, fino a capo horn, pensando a jovanotti. con ory e belfy. se potessi, addirittura, con un nave fino al polo. in islanda con le jeep. sai che ridere, ory e belfy di fronte al primo geyser. 

e in argentina, e in perù, che dopo quella settimana a guardare la tosa delle vicune, mi è rimasta una voglia di scoprire tutto il resto. machu piciu compreso (ma come avranno fatto, poi?). un po' di messico.  un mese, coast to coast, in camper, tutti insieme a mangiare junk food. che poi alle cook si fa detox. il canada: gli orsi, i salmoni, la natura, lo sciroppo d'acero. non vorrei dimenticare un giro sui fiordi, guardare gli occhi meravigliati di ory e belfy che osservano l'aurora boreale. 

l'africa. ah, l'africa. il sudafrica, il botswana, il kenya, la namibia, la tanzania. ory, belfy, si va al safari! ora sì, che ne vedremo uno vero di leone! quanti posti che non ho mai visto. quante persone, quanti profumi, quanti tramonti. ancora, l'India, là dove ho lasciato il mio cuore. la cina, questa sconosciuta. il giappone che oltre a tokyo, divertente come un videogioco, non ho mai esplorato. non perderei okinawa, l'isola dove abitano gli immortali, perché si nutrono di curcuma e mangiano sanissimo, non più di 1.000 calorie al giorno. stringerei loro la mano. racconterei di umberto veronesi. loro riderebbero. credo. 

san pietroburgo e mosca. e l'australia, anche se belfy durante il volo mi farebbe diventare matta. e l'Indonesia. e tutte quelle piccole grandi isole dove ci si perde e non si partirebbe più. non porterei nulla: solo una T-shirt di Givenchy e un paio di pantaloni blu notte Jbrand. la mia famiglia e io. I have a dream. il sogno dei sogni. se almeno fossi potuta andare a Shanghai con Stella McCartney...







quei giorni in cui noi si festeggia la vita e le scarpette da d'artagnan

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quei giorni in cui quella vecchia camicia di Prada dégradé salta fuori dall'armadio. come una rondine a primavera

quei giorni in cui ti svegli, guardi fuori e c'è il sole. quei giorni in cui trovi il parcheggio al primo colpo, proprio accanto al portone che devi aprire. quei giorni in cui ti viene da ridere per qualunque cosa. quei giorni in cui becchi quasi 2/3 di tutta la coreografia di tracy e ti senti un po' come jennifer gray in dirty dancing. perché nessuno può mettere baby in un angolo (una delle migliori battute di sempre, da ripete come un mantra. altro che myokorenghekyo)

quei giorni in cui scopri il frullato -bio/low calories- della vita (segue ricetta) e ti chiedi come hai fatto a non pensarci prima. quei giorni in cui la batteria dell'iphone dura fino alle 8 di sera e pare un miracolo. quei giorni in cui alla radio in macchina passano I don't care (I love it) di icona pop, per 2 volte di seguito e allora si tirano su i finestrini anche se ci sono 40 gradi per alzare il volume come i tamarri. e si canta. ory e io, mentre belfy balla (trad. ondeggia le braccia qua e là)

quei giorni in cui hai l'illuminazione e capisci che no, non hai bisogno di quella borsa. non ti serve. nella vita c'è altro. per esempio quei sandali traforati color sabbia con micro borchiette di Alaia. o quanto meno le slippers con il fiocco metal di Giuseppe Zanotti. perché c'è un d'artagnan dentro ogni mamma che si rispetti. quei giorni in cui la frittata si gira che è una meraviglia. ma anche quei giorni in cui una gonna è molto meglio di un paio di pantaloni

quei giorni in cui le tue figlie al mercato si litigano un agretto crudo e ti senti come se avessero stracciato tutti i compagni al torneo di fisica ad harvard. insomma, quei giorni. quei giorni in cui, noi, a casa belfagor, abbiamo vinto la nostra personale guerra contro il pannolino. e si festeggia


ory&belfy e pret-à-maman indossano bracciali W la vita di Roberto Giannotti
ory&belfy: miniabito di cotone con gonna a pois tono su tono, Cos. ballerine con cinturino, Naturino
pret-à-maman: camicia di seta con dettagli dégradé, Prada. pantaloni, H&M. ballerine con fiocchetto, Salvatore Ferragamo. collana con cristalli e frange, Tataborello

ory 1 - pannolino 0
tié
quei giorni in cui, quasi per magia, appare una palla a spicchi colorati











p.s.:

il frullato della vita

ingredienti:
1 tazza di latte di mandorle non dolcificato
1 banana
1/2 cucchiaino di cannella in polvere

esecuzione (grado massimo di difficoltà):
frullare insieme tutti gli ingredienti 
e, per ottenere maggior benessere, 
bere lontano da umani sotto il metro





casual friday - gira la moda

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come mi vestirei oggi se non abitassi con gli alieni
(ma invece devo andare a cercare le scarpe estive per ory&belfy, 
quindi sono in jeans+T-shirt+scafandro)


abito di seta azzurro polvere con fiocco, ruches e plissé sul davanti, cintura in vita e gonna a pieghe, molto ma molto vintage. sandali di suède, Prada, pochette di pelle e suède con chiusura di metallo, Paula Cademartori. collana con cristalli e frange, Tataborello

ehi tu, che lo sai che io so fare la giravolta?
la vuoi vedere?

che faccio? comincio?


aspetta che appoggio la borsa che mi sbilancia

i capelli li metto indietro così la performance sarà a livelli altissimi

1,2,3, guarda che parto, eh

gira la modaaaa

gira la moda-a-a-a-a

nanananananana la moda-a 
ancora, gira la modaaaaa

a-a-a-a gira la moda a- a- a

lalalalalala (nemmeno nurayev, ve'?)

ho un leggero giramento di testa. aspetta un attimo che vedo grigio



enchantée,  pirouette, pliè
et voila


la mia idea di paradiso, eccola qui

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cosa guardi?
Giambattista Valli
è jamie?
no, amore, jamie (il cuoco) è su gambero rosso, 461 di sky
e allora cos'è?
è Giambattista Valli, lo stilista del cuore di mamma che prepara una sfilata di alta moda. ti piace?
sì, posso andare?
dove?
alla sfilata amico di mamma
amore, non ci invitano. neppure mamma ci va. ma ti prometto che se mai ci invitassero. ti porto. guarda lì, quello è max sortino, il primo collega di mamma. lui, è fortunato, l'hanno invitato
o conosco mas sortino?
no, amore, sta a milano
ha bimbini?
no, amore, non ancora. ha un bel bassotto, però, un cane
come greca?
sì, come greca (trad. signorina)
ci sono vestiti, guarda mamma
eh, già
li misura? come pediatra quando io sto male?
no, amore, lui controlla solo che siano fatti bene. nessuno ha la febbre
balla. perché balla, mamma, batista vali?
perché è contento
perché?
perché fa dei vestiti magici
come jamie?
no, amore, jamie cucina
jamie è come il mio papà
perché, amore?
è bello come il mio papà
secondo me papà è più bello di jamie
assomiglia a mio papà e con le mani fa come belfy
chi? giambattista valli?
e come?
fa porcherie sulla gonna, come belfy quando mangia coi pantaloni di mamma che poi sgrida
però, lui ha le mani pulite, mica come belfy. lui muove la gonna per sistemare la gonna
guarda, mamma, quanti fiori
sai che quei fiori sono di seta?
pofumano?
no, ma sono magici
anche i vestiti sono magici
sì, amore
fai regalo?me ne compri uno?
questa è la cosa più bella che tu mi abbia mai detto da quando sei nata. sappilo


dialogo tra ory e me, 
guardando il video Couture 4 che racconta il dietro le quinte dell'ultima sfilata di alta moda di Giambattista Valli

e noi, come sempre, siamo senza parole

marito, la crisi, quei meravigliosi anni 80 e io

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la nostalgia
perfette inconsapevoli creature degli anni 80: Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Christy Turlington, Tatjana Patitz & Naomi Campbell by Herb Ritts



marito mi manda mail apocalittiche, in continuazione. la ripresa non c'è. il pil è in calo. anzi, crolla. la crisi rende gli italiani sempre più poveri. il mondo sta per finire. marito mi manda mail, senza oggetto, né testo. il messaggio, subliminale, di marito è forte e chiaro :"no, non ti comprare quella borsa di Saint Laurent. no, non farlo. risparmia"

marito vive la crisi con più terrore degli altri esseri umani, perché marito ha paura di me. ha paura che un giorno io entri da Saint Laurent e quella borsa la compri veramente. marito ha paura di me. ed è una strana sensazione. non so neppure dire se brutta o bella. 

e io? io dico solo che mi sarebbe tanto piaciuto vivere negli anni ottanta. avere i capelli estremamente scalati, a volte cotonati, le spalline che mazinga zeta a confronto sarebbe stato solo un dilettante. anzi, un dilettante allo sbaraglio. avrei passato le vacanze a saint tropez, mi sarei ricoperta di occhiali a specchio e abiti superstretch di Gianni Versace. meduse ovunque. anche sulla camicia da notte. avrei cantato I like Chopin a squarciagola ogni mattina, avrei letto riviste patinate e sicuramente, qualche sera d'estate, particolarmente ispirata, mi sarei disegnata il neo di Cindy Crawford con la matita marrone. sopra il labbro. e anche se marito sostiene che è tutta colpa di quelli lì degli anni 80, se oggi siamo praticamente sotto un ponte. io sarei voluta essere una di quelli lì. una di quelli che la domenica guardano superclassifica show. e magari, domani, i capelli me li scalo, veramente. alla selvaggia.

l'estate? preferisco Isabel Marant, grazie

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l'estate? non mi interessa, grazie. i ghiaccioli al limone, i bikini paisley, i cappelli a tesa larga li lascio agli altri. tanto in vacanza non ci voglio andare. aspetto l'autunno, io. al diavolo il caldo che non arriva. vorrei il freddo. vorrei la nebbia. le mani ghiacciate. vorrei quell'aria pungente che scolpisce il viso. la prima neve sulle montagne. io aspetto il 14 novembre. il giorno in cui in 250 store H&M di tutto il mondo (e online) sarà in vendita la collezione di Isabel Marant per H&M. tutto il resto è noia. sabbia tropicale, compresa.



quel giorno in cui mia figlia piccola cominciò a fumare. cioè, oggi

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belf travestita da bambina
si prepara a fingere di essere una persona per bene alla festa di Uva a tema rapunzel

non c'è nulla da fare. non si può cambiare il destino. non si può diventare quello che non si è. certo, ci si può travestire. niente di più. e non basta pettinarla con la riga di lato come i bambini inglesi, vestirla di rosa con un po' di ruches e un fiocchetto sotto il colletto. né, tanto meno farle indossare ballerine bon-ton con il cinturino. neppure, la crema profumata serve. non c'è nulla da fare. se nasci wild, resti wild.

se sei selvaggia, ti puoi pure chiamare stella e avere la pelle di porcellana, indossare un miniabito di Baby Dior, ma tanto, poi, sarai sempre quella selvaggia. quella che alla festa di compleanno della bambina più bella della città, invece dei macaron fatti a mano dalla mamma della festeggiata, sceglierai l'opzione b. no non chiederai ancora una fetta di torta con i capelli di rapunzel, ma ti mangerai un mozzicone di sigaretta. un mozzicone di sigaretta raccolto a caso su un prato. e, felice, comincerai a cercarne un altro. e, redarguita, ti butterai su una fetta di lime color pece scappata da un cocktail di un 20enne ruggente la notte prima. cara belfy, grazie per ricordarmi ogni giorno quella magnifica canzone di lou reed che faceva così: hey, babe, take a walk on the wild side


(pret-à-maman indossa T-shirt H&M - messa al contrario -, pantaloni Philosophy di Alberta Ferretti, ballerine Prada, collana Tataborello. belfy indossa abito Baby Dior, body Petit Bateau, ballerine Naturino. per entrambe: braccialetti W la vita di Roberto Giannotti)


allora belf, sorridi alla camera. immortaliamo questo momento di pura femminilità

brava, belfy, sorridi

quello è un falco, belfy, vola. no, non serve per fare merenda

ragazza da buffet

aspettando il mozzicone

belfy si mangia 3 fette di torta rapunzel
stufa di biscotti, macarons e torte celestiali, belfy esce da un noto locale torinese, in riva al po, alla ricerca di un mozzicone di sigaretta con cui fare esperienza



belfy simpatizza con un gruppo di sconosciuti al parco del valentino. probabilmente spera che qualcuno di loro fumi

belfy chiacchiera con una signora gentile sulle conseguenze della nicotina 

belfy, felice, a caccia di mozziconi

e, dopo, il mozzicone un bel biscottino per aiutare la digestione


p.s.: e comunque, la maternità è un'esperienza meravigliosa. dopo che belfy ha ingoiato un mozzicone per merenda, tornata a casa, mi avvicino a ory che, ipnotizzata, mi fissa un punto in mezzo agli occhi come uno speleologo di fronte a una sorgente anatolica del fiume tigri, e dice: 

mamma cos'è quello? un taglio? 
no amore, è una ruga. ru-ga


casual friday - fiori + verde inglese e l'immancabile appuntamento con la tintoria

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come mi vestirei oggi se non abitassi con gli alieni - anzi, come mi sono vestita, per davvero, oggi. perché sono una mamma coraggiosa






(camicia di seta, San Lorenzo. gonna di seta con stampa fiori, Kenzo. ballerine ultrapiatte, Prada. collana con cristalli e frange, Tataborello. per ory: abito di cotone a macro pois, Cos. 
sneakers di tela, H&M. per belfy: miniabito di cotone, Stella McCartney Kids. ballerine con cinturino, Naturino. calze Calzedonia.)




belfy, parliamone, mi devi già 789 euro di tintoria. sei proprio sicura di voler spiaccicare quel biscotto sulla mia camicia? pensaci

sì, amore, lo so che il lavaggio a secco non rovina i colori brillanti, ma certe macchie lasciano tracce indissolubili. io non tenterei la sorte, che dici?


su le braccia!
(belfy guastafeste)


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